giovedì 28 maggio 2009

Business in Second Life: a marketing innovation and the Gold Solution Providers List

Come era preannunciato e si percepiva nell'aria, un blog post della Linden Lab ha ieri alle 18 aperto una porta, o per meglio dire ha aperto una finestra del browser su un gruppo di persone, aziende e consulenti che riflettono il cambiamento del web dal punto di vista Second Life quale piattaforma virtuale.

Era nell'aria davvero, come racconta una collega blogger, che da tempo lavora in SL, ed era atteso il cambiamento di rotta da parte della Linden Lab alla quale in molti avevano richiesto da immemorabile tempo maggiore attenzione sugli specialisti del settore.

Dapprima abbiamo visto la creazione del portale parallelo SecondLifeGrid.net, poi una lista enorme di persone che hanno contribuito in vario modo con la loro esperienza ad inserire sulla piattaforma aziende o a sviluppare progetti, ad aiutare ad impiantare nuovi business interamente di beni secondlifeichiani. Tanti sono esperti negli scripts o hanno sviluppato programmi esterni che facilitano le creazioni inworld, comprese alcune dritte per gli artisti che operano e producono uniche opere digitali.

In tanti sono presenti anche come consulenti per migliorare la user interface experience, specialmente per quelle localizzazioni (vedi paesi esteri) che sono indietro con la digitalizzazione dei sistemi istituzionali, educativi e personali...

Alla fine la lista, che ha operato per circa un anno senza modifiche, nella quale utenti esterni potevano scegliere una rosa di operatori da contattare per le loro esigenze tra un mare di proposte non certificate, che avevano comunque un canale privilegiato con la Linden Lab per la risoluzione di problematiche, consulenza ecc, è stata investita dallo tzunami del Gold Program.

Tutti quelli che hanno partecipato al programma hanno avuto una approfondita scannerizzazione riguardo a competenze, progetti riusciti e interviste ai propri interlocutori, oltrechè interviste ai loro stessi clienti, proprio perchè era ormai tempo per una certificazione attenta che vagliasse il lavoro svolto e la professionalità. C'è infatti un distinzione tra un solution provider ed un sim owner in Second Life. Il secondo ha una sua istallazione e di solito ha esperienza sufficiente per cavarsela da sè nel managing ma non è un SP (e spesso ha bisogno di essere aiutato).

Ma il marketing nel virtuale sta cambiando ed ha bisogno di spinte e conoscenze sempre più peculiari.

Spesso anche i consolidati owners (proprietari di terra in varia quantità con un progetto in mente sia business che educativo che altro), i quali hanno istallazioni già lanciate, hanno bisogno di raddrizzare il loro tiro.

Ecco perchè i solution providers possono venire in loro aiuto, inworld e fuori, con capillari programmi di ristrutturazione e viralità sociale (quanto conta un buon video su You Tube oggi? O la presenza in Facebook che seleziona e rilancia da Twitter o che buzz-a da altrove...).

La LL sa bene quanto conta, ed ha scandagliato approfonditamente come abbiamo già menzionato sopra, i suoi Solution Providers, creando come la Microsoft, un Gold Program, spendendoci tempo e risorse per fare tutte le verifiche. Si è accorta che Second Life non è più solo l'entertainment place, ma è cultura, educazione e business aziendale.

Delle oltre 250 presenze nei SPs ne ha scelte 31, provenienti da tutto il mondo.

E con orgoglio siamo fra loro. Siamo la A&D Consultants.

La A&D Consultants ha portato contribuzioni per il miglioramento dell'esperienza del residente, contribuendo non solo volontariamente per la localizzazione italiana del viewer, ma tenedosi aggiornata al massimo inworld e outworld, ha potuto portare a compimento progetti educativi in campo medico, attuando il pensiero di IRC e dell'OmceoBG, migliorando esperienze di diverse di altre importanti presenze in materia di marketing e ristrutturazione.

Abbiamo potuto sensibilizzare, con numerose dimostrazioni inworld e a conferenze/lezioni, quanto sia urgente il bisogno di allineamento rispetto agli altri paesi europei come quantità di sfruttamento del potenziale di questo mondo virtuale. E qanto questo possa in molti casi ridurre ecologicamente l'impatto di quanto nel reale quotidiano viene ancora fatto intorno a noi.

Un futuro possibile? Tantissime le prospettive, dove il virtuale sarà sempre più presente. C'è chi si chiede già se macchinoni, yacht o la corsa al gadget firmato reale saranno ancora nei primi posti delle esigenze da soddisfare di molti, invertendo la lista e riportando come primari l'essere e il non apparire, il soddisfare i bisogni realmente necessari e convogliando le energie nella rete per attuare progetti per paesi lontani, aiutando la terra ad evere meno CO2 emessa, sensibilizzando l'opinione su temi difficilmente esemplificabili nel reale.

Stay tuned...

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