martedì 22 dicembre 2009

VARATE LE LINEE GUIDA PER LE ANALISI MEDICHE VIA MAIL


Il Garante per la protezione dei dati personali ha approvato le "Linee guida in tema di referti on line" che fissano misure a protezione dei dati sanitari dei pazienti che intendono utilizzare questo servizio, ricevendo il referto via mail o scaricando gli esami clinici direttamente dal sito web della struttura sanitaria. Gia' da tempo diversi laboratori, cliniche e ospedali offrono servizi di consultazione elettronica dei referti, ma l'assenza di una normativa che disciplini questa nuova modalita' di consegna ha reso necessario l'intervento del Garante. Come e' avvenuto per il Fascicolo sanitario elettronico, anche in questo caso l'Autorita' ha svolto un ruolo di supplenza in attesa di una legislazione adeguata. L'adesione al servizio dovra' essere facoltativa e il referto elettronico non sostituira' quello cartaceo che rimarra' comunque disponibile. L'assistito dovra' dare il suo consenso sulla base di una informativa chiara e trasparente che spieghi tutte le caratteristiche del servizio di "refertazione on line".Il referto restera' a disposizione on line per un massimo di 45 giorni e dovra' essere accompagnato da un giudizio scritto e dalla disponibilita' del medico a fornire ulteriori indicazioni su richiesta dell'interessato. Per fornire il servizio, le strutture sanitarie pubbliche e private dovranno adottare elevate misure di sicurezza tecnologica (utilizzo di standard crittografici, sistemi di autenticazione forte, convalida degli indirizzi e-mail con verifica on line, uso di password per l'apertura del file) e, nel caso offrano la possibilita' di archiviare e continuare a consultare via web i referti, dovranno anche sottoporre ai pazienti una ulteriore specifica informativa e acquisire un autonomo consenso. Le Linee guida emanate dal Garante tengono conto delle osservazioni e commenti formulate da organismi e professionisti sanitari pubblici e privati, medici di base, pediatri, organismi rappresentativi, associazioni di pazienti.

giovedì 17 dicembre 2009

Adult Learning Conference in Second Life (TM)

Tomorrow I am honoured to be the facilitator of the mixed reality event held from various locations in Europe and also in Second Life at the IRC land in Irelore sim.

Here is the link to the event Agenda. EFQUEL

In this page you will find also links to the ning of the event and to the video streaming page.

Biancaluce Robbiani - A&D Consultants CEO

Domani Giovedi 17 dicembre 2009 dalle ore 9 italiane ospiteremo nella Land IRC di Irelore in Second Life la prima conferenza internazionale europea sulla "Qualità nella Formazione non scolastica"

Nel sito EFQUEL potrete trovare l'agenda della giornata.

Biancaluce Robbiani

A&D Consultants

venerdì 11 dicembre 2009

IRC CORRE 2009 - a Roma




IRCorre con te




Il 19 dicembre 2009 abbiamo organizzato una manifestazione "IRCorre con te" a Roma per la donazione da parte di IRC, di una DAE e relativa colonnina attrezzata, all'Ufficio Sport del Comune di Roma da utilizzare nel più grande parco pubblico della città dove tanta gente pratica attività sportiva anche di grande impegno.

Lo scopo è quello di stimolare le amministrazioni locali ad accrescere la diffusione dei DAE nei luoghi pubblici dove si pratica sport. Se risiedi a Roma, o sei di passaggio nella città in questo periodo, sei invitata/o a partecipare all'evento, presso il Parco di Villa Pamphili alle ore 10, ingresso Piazzetta del Bel Respiro.

Saturday, Dec 19th 2009, in Rome at the gorgeous landscape of Villa Pamphili, will be held the event called " IRC Corre" (IRC RUNS). IRC - Italian Resuscitation Council will donate a defibrillator tool, to the Sport Services Dep. of the Rome Council in order to have an early approach on cardiac arrest among Villa Pamphili Park runners and joggers. Yay!

martedì 10 novembre 2009

Google Wave Hype... questions and concerns

I was invited to join Google Wave finally.. (thanks to a girlfriend who read my request, despite my many groups participation..)(Hey you know I am talking to you!)

Anyway, i tried to familiarize with it (sorry for the poorness of my English voc. today) and i found it guess what? a mess..

Yes indeed has the power to connect, like many other gadget, widget, marketing, get in touch, old friend, common interest flood of things we use today, but yes, it is a flood not a wave..

Laggy, slow, crashing. Yes I know is a preview, and like many of this kind, needs our input to better "performance".

Recently I joined a Second Life group of Wavers (type with:public secondlife and you will find all public SL related wave groups). They were someway upset and concerned for someone wipeing out all their waves. And they reported it to Google.

This unwanted feature that you can delete all other participants waves posts, makes it seem like a game zone, more than a trustable tool to share (even if publicly) informations and gathering messages.

Yes I am telling myself I need more time to learn it all.. but truly despite of the big rumor it had and have, nothing has changed in a matter of sharing thoughts. It is like another social networking tool. And that's it.

More chances for brained enjoying codes scripters and programmers, that have tons of features and codes and bots to work with.

For us it is not like this cause we are not coders. We can only wait for their implementation to come out and grab them (add their codes) to our dashboard.

Good luck folks..

The only thing i could appreciate is the yahoo old old way (was it yahoo? mmm) of reading other folks typing in real time and all what this implies in involving your attention.

But as soon as the laggy steaming machine crashes, you remain standing still stearing your eyes to a blank green bordered empty square.

Waiting...

giovedì 27 agosto 2009

Uno strano punto di vista…



… mi è parso cogliere dalla lettura dell’articolo sul Corriere di oggi. Second Life morta?
Diciamo forse di si.. ma, e qui sorprenderei quelli che mi conoscono bene, come Mario Gerosa e tanti altri.
Come, vi domanderete voi, è morta?
Si, rispondo con la calma delle molte ore di ponderazione post lettura dell’articolo e dei commenti.
E’ morta la Second Life italiana.
Mi spiace però di non essere stata chiamata per dare la mia opinione, dato che la mia attiva presenza in rete, fa sì che in Google sbuchi spesso il mio nickname.
I commenti all’articolo parlano da soli.
Se ancora la gente commenta dicendo provate questo gioco piuttosto che Second Life. Vuol dire che ancora l’Italia non è pronta a recepire una piattaforma del genere.
Se ancora la si paragona a WOW, e ad altri giochi online e non, allora è meglio che si sta a giocare ai vampiri di Facebook o alla psp o quant’altro.
Second Life in sé non è morta, e non morrà di certo come sottolinea Lukemary nel suo commento puntuale da esperto di numeri qual è. Gode di ottima salute. E quindi non sto a commentare la lettura dei numeri fatta dall’autore.
All’estero però. Non di certo in Italia.
La bolla mediatica aveva iniziato bene, ma si è impantanata, nel passato e oggi, sempre e solo nei ritornelli stereotipati che parlavano di piattaforma chat, di sesso e incontri, e di soldi facili.
Spesso ho visto che nessuno si è preso la briga di entrare e vedere cosa è veramente e soprattutto a non limitarsi alla presenza italiana. Certo, chi entra convinto di entrare in un gioco ne rimarrà deluso, proprio perché non lo è. Né punti, né livelli da superare, né nemici da combattere. Si possono però trovare delle isole all’interno dove si può giocare addirittura non ad uno ma a 100 mmorpg diversi, e personalizzare il proprio avatar/personaggio a seconda del mmorpg giocato. Ma è un solo aspetto delle innumerevoli cose possibili in SL.
Gli italiani, tranne qualche rara eccezione si sono fermati al soldo, creando terre sulle quali cercano di affittare negozi per pagare il costo del server (è questa infatti la spesa che si sostiene acquistando terra virtuale). Oppure girovagano in cerca di avventure sessuali, o hanno portato aziende senza dare poi il supporto necessario o consigli per far funzionare la presenza in SL “mescolandola” con una forte presenza web e nei social network. O altri sono fuggiti paventando l’impossibilità di avere una Second Life in locale su server propri, cosa che oggi è possibile con pacchetti personalizzati della Linden Lab.
Tra l’altro, il voler far girare Second Life in “assolo” su un server locale, taglia di fatto i ponti a tutte quelle aziende, che vorrebbero unire la presenza virtuale a scopo meeting aziendale/training del personale, con l’utilità di una presenza pubblicitaria del proprio brand online e visitabile dal pubblico di Second Life.
Soprattutto, mi spiace doverlo dire, bisogna parlare con gli esperti, con coloro che vivono ancora il web e il virtuale primario (come definisco quello di Second Life) tutti i giorni, pur non essendo ne smanettoni, né alienati.
Chi compara il numero di iscritti di Facebook, o il revamp di Twitter italiana dopo il boom post campagna elettorale americana sul web, fa una comparazione sbagliata. E’ come comparare, senza disprezzarlo, il saper andare sul triciclo o con il sostegno delle rotelle, rispetto al saper andare su una bicicletta o guidare una moto.
Sono tutti step necessari per poter poi cogliere il meglio del web.
Ma l’esperienza più completa è globale.
Il nome Second Life non è una alternativa alla realtà, il sogno che non vivremmo mai, ma è una opportunità complementare. Una seconda opportunità che accorcia le distanze e, in tempi di recessione, valida alternativa a basso costo ad una videoconferenza (con l’attenzione dei partecipanti migliorata perché è assente la soggezione della webcam puntata addosso) o ad una conferenza a costi proibitivi.
Il nome fittizio che ci si crea in SL (abbreviazione di Second Life) è comunque univoco e non fraintendibile, come invece notiamo su altre piattaforme, sulle quali possiamo attribuirci anche il nome di un politico o della starlette di turno. Quanti di voi hanno pensato di intrattenere una chiacchierata, su siti dove è richiesto il proprio nome e cognome vero, con una persona più o meno conosciuta e poi si è accorto che è una bufala.
Pur se nascosti dall’anonimato (come nei commentatori dell’articolo del Corriere) la frequentazione in SL permette bene o male di capire l’interlocutore che ci sta di fronte. Parlare con un avatar è come parlare al telefono: sai che c’è un essere umano dietro un pc, e il suo carattere/animo alla lunga vien fuori, alla faccia di tutti quelli che pensano che l’anonimato sia una caratteristica deprecabile della piattaforma. Tutti i siti per la privacy offrono l'opportunità di un nick... tranne FB no?
Second Life cambierà nel prossimo futuro, come detto da T Linden nelle anticipazioni date alla SLCC di San Francisco pochi giorni fa, ed è già cambiata rispetto al nostro paese con la versione italiana già scaricabile da giugno, curata da me e da altri traduttori.
Altre novità e migliorie interesseranno diversi aspetti della piattaforma e permetteranno l’aumento della presenza di utenti diversi.
Le già presenti 250 università di tutto il mondo che la utilizzano per corsi a distanza o per particolari compiti all’interno di un corso specifico, sono un esempio. Esistono migliaia di utenti nelle mailing list fra educatori, sviluppatori, business e no profit, innumerevoli gli strumenti e i programmi interni sviluppati per assolvere al meglio ogni aspetto formativo. Le slides proiettabili, i video condivisibili con il pubblico, la presenza di enti ed aziende di ogni parte del mondo, gli istituti di lingue. Esempi se ne possono fare a migliaia, il 99% di questi sono purtroppo produzioni estere.
Una posizione di merito la hanno le istallazioni di enti medici che scambiano informazioni fra associati o verso il pubblico con sportelli dedicati. O anche quella di Virtual Ability che permette la fruizione di contenuti designati per i diversamente abili o percorsi interattivi per ciechi guidati da un pastore tedesco virtuale.
Tutto questo c’è, e viene pubblicizzato, ma a pochi interessa o non sanno come farlo fruttare…
Il solo fatto che la piattaforma SL dia l’opportunità al singolo di creare oggetti e mini programmi (scripts) per farli animare, la rende diversa da un comune MMORPG, dove l’ambiente è statico ed è fornito dalla casa produttrice. SL è quindi per questo anche pesante graficamente per i computers locali degli utenti, che devono digerire le creazioni sempre nuove di tutti gli altri utenti.
Esempi pratici non sfruttati di SL in Italia?
Architetture nuove da presentare ai committenti.
Architetture urbane con possibilità di far camminare l’avatar dentro le strutture ideate, provandole a misura d’uomo.
Agenzie immobiliari/interior designers che presentano ai clienti case pre e post ristrutturazione.
Prototipizzazione di prodotti.
Prove e bozzetti di linee moda sia abiti che accessori.
Prove di sfilate e loro ambientazioni.
Arte di tutte le tipologie
Siti storici riprodotti e interattivi (con spiegazioni storico culturali) per attirare turismo in Italia o far fruire a distanza i luoghi ai disabili di tutto il mondo.
Meetings aziendali per collaboratori sparsi sul territorio nazionale e internazionale (vedi caso IBM USA).
(Presto sarà possibile anche la condivisione di documenti in piattaforma).
Brainstorming.
Training in emergenza, ricreando ambientazioni di catastrofi naturali o incidenti stradali, ferroviari e aerei, incendi, non riproducibili nella realtà. Adatto sia alla classe dei soccorritori, sia ai volontari, sia per test di reattività del singolo.
Educazione in generale, da materie letterarie a tecnico scientifiche (recenti i corsi italiani sulla teoria delle stringhe), con metodi di validazione della presenza/identità dello studente online come già avviene all’estero. A maggio si è laureata in America una ragazza che ha frequentato il corso di laurea interamente in Second Life.
Uffici di Relazione con il pubblico di enti statali, ospedali, locali.
Le possibilità sono infinite davvero, ma certamente manca la digitalizzazione come anche la copertura ADSL in parecchie località in Italia. Questo è un gap che ci auguriamo possa venire colmato al più presto.

sabato 15 agosto 2009

iCPR is better than nothing

The importance of cardiopulmonary resuscitation (CPR) for survival of cardiac arrest patients has been demonstrated and the quality of CPR performance has also been demonstrated influences the outcome. We build a software “iCPR” for iPod designed specifically to CPR training.

iCPR lite is a software specifically dedicated to self-directed learning CPR through a tutorial. Full version will include a simple feedback module dedicated to CPR training for lay persons and healthcare professionals.

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Segnalo il divertentissimo video creato dagli amici Federico Semeraro e Gaetano Tammaro, sull'uso del tutorial per iPhone e iPod Touch 2G, per soccorrere qualsiasi persona che abbia un malore.

Il programma è scaricabile a 0.79 euro nell'app Store.



martedì 7 luglio 2009

Il nostro lavoro sul giornale Enpam

Riceviamo con piacere copia della pagina (foto con nome aggiunto poichè omesso o inesatto ndr) del Giornale dell'Enpam, Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, con riferimento ad una intervista, ormai purtroppo datata, fatta a me e al Dr. Pozzi che si occupa di Terapia del Dolore insieme ad un pool di colleghi dell'Ordine dei Medici di Bergamo.

Intervista datata in quanto parecchie cose che erano in fase di sviluppo sono state attuate e tante ne arriveranno.

Second Life è un punto di aggregazione forte, dove enti come questo potrebbero stabilire una presenza forte con addiritura una piazza informativa interattiva.

Ci auspichiamo sia di spunto per altre iniziative su scala nazionale.

Ricordo che sulla land di Italian Resuscitation Council c'è un pannello con le novità ed i concorsi pubblicati dal sito SIMS che ringrazio ancora per il lavoro svolto.

http://slurl.com/secondlife/Irelore/201/45/25 ci si arriva cliccando qui.

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Medicine in Second Life press release talking about our work to reach the largest number of people to get introduced to next generation distant education tool. Thanks to the author and to the team who takes pain therapy lectures on the grid.

lunedì 6 luglio 2009

Progetto WORLD COMMUNITY GRID

Progetto WORLD COMMUNITY GRID

World Community Grid è un programma curato da IBM, che sfrutta un po' di spazio del nostro pc quando lavoriamo poco o è in idle (modalità screensaver).

Cosa fa in sostanza:
Riceve progetti da enti e organizzazioni mondiali no profit per l'elaborazione dei dati. Il problema è che questi dati sarebbero troppo lunghi da studiare e comparare per ottenere un risultato a breve.
Un progetto ad esempio può aver bisogno di 8000 anni cpu. 1 computer di solito è 1 cpu.

8000 anni sono tantissimi se pensiamo che il progetto che vi ho appena descritto riguarda la comparazione di 3 proteine presenti nel Neuroblastoma con alcune molecole (migliaia) candidate quali farmaci. Il neuro blastoma è un tipo di cancro infantile.

progetto childhood cancer fighting


Altri progetti sono: farmaci anticancro in generale, farmaci per la distrofia muscolare, la selezione di tipi di riso più nutrienti per le popolazioni del terzo mondo ecc
La lista completa la potete trovare qui: http://www.worldcommunitygrid.org/index.jsp

Io ho installato il programma BOINC (che sta andando mentre vi scrivo e non disturba affatto).

Conquer cancer 6.06



Si scarica e si crea un account. Poi abbiamo 15 giorni di tempo per terminare 4 tasks assegnati, cioè l'analisi di un blocco dati.
Non è pericoloso, non inocula virus e serve per una buona causa.

Se si forma una squadra, i punti analizzati da ognuno valgono per la squadra anche. C'è un grande sano antagonismo fra i vari gruppi già esistenti, tra cui 2 di SL e alcuni di Facebook, oltre che quelli di Ibm e di altre aziende ed enti no profit.

Se aderite fatemelo sapere che mettiamo su una squadra :)

giovedì 2 luglio 2009

Non posso stare buona affatto...

In risposta al post blog di Luciana su Slnn.it "State buone se potete" di Domenica 28 giugno 2009, mi trovo a dover fare le mie considerazioni su alcuni punti che letti, potrebbero far abbattere ancora di più il morale della gente (e mi sembra che sia diventato sport nazionale il terrificare l'opinione pubblica su catastrofi imminenti).

Biancaluce:
Premetto che non ce l'ho personalmente con Luciana che stimo da lontano, ma colgo l'occasione per esprimere un parere su una visione nera di SL in generale, che invece a mia opinione riflette una situazione tutta Italiana.

Luciana scrive: Tra una chiacchiera e un pettegolezzo (mamma mia, quante “fashion designers” paiono comprare più o meno sottobanco da altre colleghe parti anche importanti delle loro collezioni, dalle gonne alle scarpe)....

Biancaluce risponde:
Mi pare normale se non si ha tempo ne voglia di costruire parti di collezioni o non se ne è capaci.

Ma perchè devono vendere una collezione completa? Se invece si specializzano in una cosa sola? e si affiliano con chi fa solo scarpe? o viceversa? No? e poi allargare il mercato, usare parole chiave in 6 lingue compreso il Giapponese aiuta... e avere le notecard di accompagnamento in 6 lingue altrettanto.
I traduttori ci sono in sl e offrono un buon servizio.

Il marketing è marketing in Italia, nel mondo e nelle griglie virtuali: l'importante è vendere prodotti di buona qualità, senza evidenti sbavature laterali negli abiti o alpha channels con aloni bianchi.

Luciana dice:
Il tema è: avete anche voi la sensazione che con l’estate stia arrivando un periodo di “fiacca” in Second Life? E se sì di chi credete sia la colpa?

Biancaluce risponde:

Ancora con la storia della fiacca? Onestamente non vedo fiacca nei mercati esteri. Intendo nella offerta o nella richiesta di tipologie di prodotti da rivendere in Second Life da parte di residenti normali e residenti particolari quali la classe degli educatori o del business reale. Non si fanno affari puntando solo nella vendita al singolo, ma bisogna cercare sempre di migliorare la qualità e introdurre novità, per emergere.

Per business reale intendo nuove compagnie che usano la piattaforma sia per fare conferenze/meetings aziendali sia per promuovere iniziative sociali o loro prodotti reali.

Questi soggetti hanno bisogno di noi, dei prodotti dei residenti che ci sono già in SL. Devono vestire gli avatar, riempire i loro spazi con arredi, avere servizi streaming, avere script etc etc.

Se si vede fiacca, la si vede in Italia, dove purtroppo di iniziative a livello di qualità pari a quello internazionale, a parte qualcosa di arte, non ne vedo proprio.

Ancora si fanno le guerrette fra land,
ancora si fanno le copiature via copybot,
ancora ci si lamenta perche la LL ci banna e banna il pc.


E se vogliamo rientrare in SL, o cambiamo pc e manteniamo quella connessione internet,

o cambiamo provider.

Altrimenti non possiamo rientrare in SL neanche con gli alt o secondi o terzi avatar (5 è il numero massimo consentito per un basic account) che avevamo.


Il problema è che qui ancora si considera SL un gioco.


Ma non è un gioco ragazzi. E' una piattaforma di scambio sociale, economico, educativo.

Se volevo giocare aprivo la playstation o me ne andavo su WOV oppure mi WIIavo o giocavo col cellulare.

La Marriott (catena alberghiera mondiale) entra in SL per fare meetings a distanza, la IBM già c'è, la Intel pure, la Osram etc.. potrei citarne moltissime altre, oltre a 250 università (tranne le nostre) presenti in vario modo. Pensate che il 90% delle università inglesi ha una presenza in SL.
Ma se Second Life è solo un GIOCO, perchè ci sono tutti questi grossi nomi?!
O sbaglio?

Scusatemi ma, se la considerate solo un gioco, allora non vi lamentate, altrimenti agite invece di sparare a zero.

Se invece concordate che non è un GAME, siete OPEN MINDED, allora cogliete l'opportunità e crescete, imparate o migliorate l'inglese e lanciatevi!! Nessuno ve lo impedisce.

Il mercato francese o tedesco c portoghese o brasiliano come stanno? Bene e hanno land e progetti bellissimi. Quindi in conclusione, se l'Italia non è a livello degli altri la colpa di chi è?
E' degli italiani e basta.


Un buon punto per iniziare ad essere residenti in prima linea è cominciare ad andare alle Office Hours della Linden Lab. Le Office Hours sono ore di colloquio informale coi Lindens inworld, i quali non mordono mica. Per entrare a contatto con loro e con i developers, che sono altri residenti molto attivi nella creazione di contenuti, basta avere un traduttore HUD da indossare sull'avatar e si capisce cosa si discute. Intanto ci si fa conoscere no?

Luciana: Anche se proprio oggi, parlando con un'amica designer, ho avuto la conferma che per chi ha le idee chiare (e una buona capacità) il "giro d'affari" su SL è abbastanza stabile,

Biancaluce risponde: vedi sopra la mia risposta

Luciana continua: io qualche sospetto ce l’ho: da un lato Second Life, nata come una piattaforma totalmente libera e priva di censura, sta sempre più cercando di darsi delle regole. E finchè si dice “banniamo i pedofili da SL” siamo certamente tutte d’accordo, però se si inizia a dire no al sesso perché è sporco, no al gioco d’azzardo perché non è leale, no alle finte banche perché rubano soldi, no ai contenuti adult (anzi, sì ma solo se stata a Zindra, il nuovo “continente” dedicato alle attività adult, insomma il ghetto di chi vorrà continuare a fare “zozzerie”) il rischio è che Second Life diventi ne più ne meno una replica precisa della Real Life, con tutte le sue convenzioni, regole, buona educazione, classi sociali, etichette culturali etc etc.

Biancaluce risponde:

l'Adult continent non è un ghetto.

Ancora una volta la mancanza di conoscenza dell'inglese e la mancanza di traduzioni ufficiali del blog e del forum hanno fatto la loro parte in maniera che le notizie venissero diffuse con una traduzione distorta e di comodo.

Come già successo per le sim OPEN, discorso che non voglio ripetere nei minimi dettagli qui, avendolo già detto un milione di volte.


Abbiamo un servizio e una visibilità in SL che non abbiamo in altre griglie? Si

Se qualcosa di bello viene fatto in SL, la stampa (almeno quella estera e soprattutto la nuova stampa internet) ne parla? Si.
The Economist giusto ieri ha lanciato un altro articolo su una installazione in SL..
Allora non lamentiamoci.

Vi faccio l'esempio di informazione girata al pubblico di massa in maniera non bilanciata:
Le OPEN SIM o SIM ACQUA o LEGGERE: se i prezzi solo delle OPEN sono variati negli ultimi 8 mesi è a causa di problemi tecnici generati da uso improrio.
Gli owners li hanno subaffittati e sovraccaricati tanto da dover richiedere ripristini continui per crash da sovraccarico, contravvenendo al LIGHT USE SUGGERITO e richiedendo un customer service maggiore di un server normale.

Alla fine penso che il tecnico LL che sta in turno (servizio assicurato 24 h 24 per i ripristini che non vanno bene e per controllo processi automatici) stava più sulle OPEN che sulle normali. Questo succedeva in tutta la griglia, per migliaia di open.

E da 75 dollari sono passate a 95 (fino al luglio 2010!) e poi passeranno a 125, per assicurare che non crashino per cavolate dei residenti e cambiare i server.

Dato che dovevano avere 1/4 di prims si pagava 75$, ma si è preteso un servizio clienti superiore ad un server normale !!!!!!!!! Mah...
Si è solo detto in rete ed inworld che la LL ci ha marciato... invece hanno ascoltato le lamentele anche sull'aumento, ed hanno allungato i tempi dell'aumento stesso.

L'aumento mi pare dovuto.. se volevamo un servizio full e server più forti per farci i night club, allora compravamo una isola da 15000 prims no?

Non ci stiamo sempre a lamentare, facendo finta di non aver letto al momento dell'acquisto della OPEN, che era per LIGHT USE.

Tutti miopi improvvisamente?
E poi trasversalmente fra le varie nazioni si è fomentato il pubblico contro l'aumento... senza spiegare che si era toppato nell'uso...

Pensate che su un server ne vanno 16 di OPEN invece che 4, dividendo la potenza fra tutti. Pensate invece a chi vi ha affittato dicendo che potevate farci quello che vi pare ed invece siete crashati perche vi arrivavano 30 persone con 8000 scripts addosso e capelli da 250 prims ognuno...e moltiplicatelo per 16 sims sullo stesso server... tiri la coperta da una parte, poi dall'altra, alla fine si buca e crash...

I server verranno proprio cambiati di classe per le homesteads, e passeranno a 95/125$, proprio perchè non erano server fatti per supportare un uso superiore altrimenti non sarebbero stati messi in vendita a soli 75$ per il modello open base.

Non si paga solo la potenza, ma anche il servizio e le ore spese per starci dietro.. Immaginate di offrire un vostro servizio a un committente, un vestito, una costruzione, uno script, ore di lavoro reale. Non vorreste essere pagati? Non mi pare di capire che i residenti di SL sono filantropi e lavorano gratis no?

Questo paragrafo non è rivolto a chi, invece, ha capito il casino che si è creato ed aveva/ha mantenuto le open ad uno stato tranquillo, ad esempio come collegamento pedestre fra 2 sim normali esistenti.

Torniamo all'adult continent, fatto perchè il governo americano con un atto formale di revisione dei contenuti internet contro la VIOLENZA e LA PEDOFILIA generale, ha richiesto la verifica età e la possibilità che il singolo SCELGA individualmente quali contenuti vedere.

L'adult continent NON è nè proibitivo nè censurante comparato a vere censure ventilate da Cina e Australia.
Australia che, tra l'altro, è stata dichiarata fuori dalla censura, come fonti ufficiali Linden in tarda serata del 30 giugno, hanno ratificato alle mailing lists ufficiali, alle quali ci si può liberamente iscrivere, avendo loro stessi interpellato direttamente il governo australiano in merito, il quale ha risposto che:
Second Life non verrà oscurata visto che NON è catalogata un GIOCO e pertanto, non ricade nella categoria da censurare.

L'Adult continent conterrà l'estremo.

Per estremo significa: foto reali di atti sessuali di ogni tipo, vendita ed uso di arnesi e oggetti per legare, torturare e violentare l'altro, ridurre in schiavitù consensiente etc ed inoltre tutta l'estrema violenza in generale. Contenuto generato dagli utenti, lasciati come da statuto liberi di esprimersi come vogliono. Il contenuto non verra soppresso ma spostato, per una richiesta di legge.

Visto che siamo tutti bravi e buoni a creare gruppi nei social network, su Facebook ad es., contro la violenza sulle donne, perchè non riusciamo a d accettare solo di "spostare" un contenuto simile in una zona dove è più facile trovarle per chi è eccitato da questo tipo di situazioni? Invece si parla di ghetto... e non è, e vi spiego perchè.

Il contenuto si può spostare non solo su Zindra, ma anche su disseminate isole private, i cui i padroni hanno settato Adult come rating generale dell'isola. Potremo avere migliaia di isole adult per cui viene meno l'unicità di ZINDRA come luogo ADULT e pertanto cade l'assunto di GHETTO o distretto stile Amsterdam.

Comunque a me la violenza non piace a prescindere e sinceramente vorrei evitare cartelloni megaprim per non vedere le mega pubblicità hardcore/bdsm del vicino.

Per i commercianti: solo le animazioni hard con i loro vendor esplicativi vanno in categoria adult, o vendor con foto reali o bdsm etc.

Per i residenti: se hai un lettuccio con pose, in terra mature, lo tieni lì e ci fai quello che vuoi con il tuo partner.
Non è stato abbattuta la possibilità per i residenti di farsi gli affari propri a casa propria.

Il COPA e il congresso, avevano chiesto che fosse messo in atto un sistema per la verifica dell'età e della scelta di che tipo di contenuto visualizzare ed è stato accontentato.

Un'altra considerazione che mi viene in mente è quella di chi mi contatta spesso per problemi di verifica dell'età.

Infatti, molti non possono nè vedere nè cercare l'Adult continent o il contenuto Adult.
Dalla versione 1.23, è necessario verificare la propria età. La verifica consente di poter spuntare/flaggare l'opzione massima "Adult" nelle preferenze. Ed accedere a tutti i tipi di contenuto visualizzabili o posti adult dove teletrasportarsi.

Molti non possono farlo perchè hanno dato DATI FALSI al momento della loro iscrizione.

La verifica compara dati che immettiamo noi in un form in una banca dati connessa con la nazione di appartenenza e in 2 secondi l'avatar è verificato.

La LL non sa che dati si scambia il residente con il processo di verifica e se anche lo sapesse non può divulgarli per nessun motivo tranne per crimini.

E fin qui mi pare logico. A loro basta sapere che sei maggiorenne, adulto e vaccinato.

Quello che fai non frega nulla a nessuno. Puoi essere chiunque in rl/sl di giorno e sottomesso di notte...

In Italia puoi verificarti ANCHE con il numero della ASL di appertenenza, cosa che è propria del nostro sistema nazionale, più sicura del CF...

Il problema è che, se hai dato dati falsi, la NOSTRA banca dati non ti verifica.
Soluzione: per non perdere l'inventario e avere la verifica, provate a fare ticket alla LL dicendo scusatemi, pensavo che SL era una cazzata e ho messo dati falsi, me li correggete? Altrimenti vi rifate un avatar ex novo.

Se vogliamo correttezza dagli altri, diventiamo noi corretti in primis.

Luciana prosegue:

Niente di male, sia chiaro, anzi probabilmente è una strada obbligata per la Linden Lab per recuperare credibilità e interesse nei confronti di aziende e sponsor RL (alle quali in fondo dei gradi di "libertà creativa" concessa agli utilizzatori del metaverso non importa punto)

BR:
Dissento fortemente. Una azienda o sponsor rl sanno vedere se il residente sa usare la libertà creativa o meno. La qualità è qualità. Altrimenti gli sponsor o aziende non comprerebbero cose fatte anche da italiani da mettere nelle loro lands e ultimamente hanno occhio pure per vedere se sono cose copiate.

Luciana:
ma a qual punto secondo me ci perde il metaverso della Linden Lab, perché cari signori, che mi importa se mettete o meno le ombre nel prossimo viewer, il sole non ci sarà mai dentro questa scatola virtuale, il vento non lo potrò mai sentire sulla faccia e se voglio fare un bagno al mare prendo la macchina e con mio marito e mio figlio andiamo a passare una giornata in riva alla spiaggia, non mi nascondo certo in SL (dove semmai torno alla sera per dire alle amiche come ho passato la giornata e informarmi delle loro novità).

Qui si tocca un punto dolente:

nessuno obbliga nessuno a stare nella scatola senza sole e vento.
Uno degli ultimi post (con slurl land annesso) sul blog ufficiale Linden che pochi leggono, parla proprio di come questa "scatola" aiuti molti invece.
Il post parla del cane Max che, in SL, aiuta gli ipovedenti a vedere in SL.
Altri percorsi virtuali, mediante l'urto di oggetti che emettono suoni, aiutano i ciechi che il sole vero non lo vedono neanche in rl.
E un posto invece aiuta i disabili mentali nella scoperta del consenso informato preoperatorio.

E medici che hanno portato alla diffusione della tecnica di tenere in sala operatoria una sacca di grassi (quella per la nutrizione forzata) che in caso di arresto cardiaco, da banali anestetici locali usati in operazioni minori, può salvarti la vita. Tecnica diffusa in SL da una anestesista pediatrica italiana che si preoccupa di farla conoscere ai colleghi in maniera da salvare più gente possibile..

E Virtual Ability, dove uno staff cazzuto ha fatto percorsi per ogni tipo di disabilità?

E chi non ha mani, ma con i piedi guida la tastiera e prende per mano la compagna virtuale?

O paraplegici che con l'immersività rigioiscono nel ballare un tango sotto la luna?

Mah... questa è tutta un'altra SL, tutta un'altra visione che è ben collaudata all'estero, ma non da noi dove ancora la si pensa giochino e a preoccuparci che sia una mera scatola chat room.

luciana continua:

Poi periodicamente leggo di polemiche RL (non solo in Italia, ma certo pure da noi) legate a SL, ai convegni che ne parlano, al fatto che si inviti questo o quello o ci si dimentichi di invitare questo o quello. Manco fosse tutto sto grande affare SL per chi non è Linden Lab o un suo provider.

Non capisco con questa frase dove voglia arrivare... Per essere provider devi essere creatore di contenuto o servizio per l'intera comunità ed essere Gold significa avere avuto una sorta di verifica che attesta la soddisfazione di persone che hanno usufruito delle tue creazioni/servizi/consulenze in SL.

Per quanto riguarda i convegni, non sempre tutti sono invitabili per questioni di tempo massimo di esposizione presentazioni, ma chiedere a chi organizza o viceversa non costa nulla.. invece di spettegolare e polemizzare. Questa è una mia personale opinione comunque.

La polemica del backend, delle retrovie, aumenta malumori nella community e non fa una bella pubblicità a tutti noi.

Nella mailing list internazionale ci si invita tutti, ma per lo piu sono convegni esteri. E con questo sistema non c'è malumore. Parlare di virtuale ad un convegno o conferenza non virtuale è normalissimo all'estero e ci sono più occasioni di incontro dato che per loro il virtuale è come diffusione pari all'iPhone da noi. E poi soprattutto gli appuntamenti vengono preparati e annunciati con 6 mesi di anticipo.

E per il grande affare che Luciana cita, mi ripeto: ci si deve specializzare, in sl come altrove, altrimenti al grande affare non si arriva ;)

Luciana: Non so a voi, ma a me continuano a risultare, per esperienza personale, numeri ridicoli. Utenti che decidano di pagare “ben” 6 dollari al mese ("entry level" ulteriormente tagliato rispetto agli iniziali 10 dollari al mese, il che la dice lunga) e diventare premium io ne vedo sempre meno in giro (e comunque sempre gli stessi, difficile dare numeri quando la stessa Linden Lab nasconde questi dati da mesi "per non generare confusione"), segno che la massa è ancora lontana dal metaverso.

Ribatto:

I 9.95 sono ancora in vigore, al netto di IVA, applicazione che non dipende dalla Linden, ma è dovuta, dato che l'Italia è nella Comunità Europea.
I 9.95 calano a 6+IVA se decidi di pagare 1 anno intero in una unica soluzione.

Poi facciamoci due conti:

Categoria free-new entry-basic:
3 mesi di vita in sl con voglia di metter su casa ma con dubbi se proseguire o meno nel virtuale.
Normalmente provano ad affittare da privati e pagano loro la retta per la casetta, maggiorata del guadagno che il privato ci deve fare sopra.
Opzione valida anche per i commercianti senza casa che affittano solo spazi commerciali.

Categoria utenti avanzati/business/hard builders:
utenza premium necessaria per mainland (dove si paga meno), possibilità di fare un affare comprando lands Linden in asta o in mainland e pagare l'affitto server, detto tier mensile, direttamente a loro, senza maggiorazioni. Servizio clienti live chat diponibile.


Ma facciamoci un po' di conti... dato che mi sa che le cose non sono chiare a molti:

Se sono premium ricevo 1200 L$ al mese di stipendio che sono circa 5 dollari.
In un anno ricevo 60 dollari.
Ne ho spesi 72 per il premium Iva esclusa.
Quindi significa che pago effettivamente il premium 12 dollari

Cioè 72 pagati MENO i 60 ricevuti di stipendio.

Fanno 1 dollaro/1,5 dollari al mese con l'iva, che è molto meno di quanto si pensi.

Ma che vantaggi ho?

Ho l'opportunità di acquistare terra in asta,
Ma soprattutto ho l'affitto gratuito per i primi 512mq in mainland (che vanno bene per iniziare una residenza o per costruire oggetti sotto i 100 prims per poi metterli in vendita, o per farci un negozio), - ma, bada bene, ESCLUSO il costo iniziale land che pago alla Linden se compro in asta o ad un privato se compro dal precedente proprietario mainland
(a proposito da ora puoi vedere se sei in mainland cliccando l'about land/informazioni sul terreno e vedendo la prima scheda).
Ed ho la live chat quale supporto diretto.
Mi pare che convenga abbastanza no?

Non è poi tutta questa spesa, se si conosce davvero come funziona...

Luciana scrive:

Certo fa bene all’ego considerarsi superiori e “far from the madding crowd” come diceva il poeta, ma a parte la soddisfazione personale nel credersi un artista di successo, un capitano d’industria, un designer talentuoso o un “landlord” perché a fine mese dopo aver pagato le spese ci restano in tasca 200-300, magari anche 600 euro, quali son i numeri “veri” del business di Second Life per chi non si chiama Linden Lab? E per favore non mi venite a parlare di fatturato e di valore complessivo delle transazioni che si pensa possano essere registrate nel corso di un anno nei mondi virtuali “di cui la gran parte in Second Life”. Io sto chiedendo quanto ci si guadagna a passare ore e ore per creare (se li copiate a altri non è leale e in ogni caso sarete sempre e solo una imitazione) disegni, abiti, palazzi, terre, eventi o servizi da vendere a chi gioca (pardon “vive”) in Second Life.

Biancaluce:
Le statistiche pubbliche sono qui http://secondlife.com/statistics/economy-data.php e si vede sia la terra transata sia il transato al giorno.
Altri numeri li trovi in grafico da Tateru Nino che ringrazio per il lavoro svolto. http://taterunino.net/statistical%20graphs.html.

I dati in rosso non sono più disponibili da gennaio o poco prima, per i cambiamenti tecnici sopraggiunti che li rendeva indisponibili, alcuni si possono comunque estrarre da altri grafici.

Si vede comunque un buon assestamento di login intorno ai 60K residenti con picchi fino a 77.5 quotidiani. Non è male per un "gioco".

Se poi pensiamo che saranno messi in atto procedure e verifiche per limitare l'uso di bot per il traffico e per il camp (colpiti gli owner furbi e i residenti parcheggiatori furbi in egual misura), si avrà un calo fisiologico nei login, con possibilità di vedere gli effettivi.

Finalmente meno gente finta ma più gente che è davvero dietro al pc.

E land con traffico non pompato ma con community vere che trattengono i singoli accattivandoseli in comitive divertenti.

Per il resto non è possibile avere un dato preciso del venduto per categoria.
Ne dalla Linden dalla quale potrei avere un dato globale di transazioni, ma non è possibile classificarli per tipologia nè tantomeno per residente per la privacy no?

Esempio io vendo vestiti. Ma posso mettere in vendita anche le grucce, altri articoli o chiamare le gonne con nomi che con i vestiti non c'entrano nulla, vanificando ogni tentativo di statistica del venduto se tento di estrapolare i dati per nome.

Si può anche usare il search interno per tirare giù ad esempio una statistica di shops o places di un certo tipo, basta avere solo un po' di tempo e saper cercare e scremare e tipparsi per verificare che il posto sia realmente quello pubblicizzato o che il venduto sia quello.

Avere i dati globali non serve a nulla.. ci sono milioni di dollari di transazioni all'anno, ma senza una possibile categorizzazione a che servono?

Luciana prosegue:

Per la maggior parte dei casi se va bene possiamo dire che è un passatempo intelligente e stimolante, ma di “business”, siamo serie, se ne vede pochi in giro e soprattutto riguardano un numero estremamente limitato di persone dotate di capacità non comuni, come qualche decina di builder, designer o scripter.

In tutto meno di un migliaio di persone, a spanne, capaci sì di guadagnare per qualche tempo anche cifre relativamente interessanti, ma che in cambio debbono dedicare notevole tempo e risorse in termini reali per riuscirvi (e certamente non possono fermarsi a discorsi di singole community nazionali). Così non mi stupisco delle periodiche ondate di “disaffezione”, che puntualmente giungono ogni qual volta le alternative ci appaiono più interessanti (e non è difficile essere più interessanti di Second Life, suvvia!).


Biancaluce:
Il business serio c'è. Sicuramente non in Italia. Ribadisco che tutti possiamo sfruttare il virtuale nel modo che più ci fa comodo, ma non serve tutta questa bravura di base. C'è gente che ha imparato a lavorare in Photoshop solo per SL, c'è gente che ha migliorato la lingua inglese solo entrando in SL e ha fatto in modo di averne un guadagno. Certo bisogna investirci tempo ed avere un progetto, non limitandoci alle semplici land di intrattenimento che spopolano in Italia ma che da un bel po' sono out negli altri paesi, dove si preferisce un pezzettino di mainland al posto di una isola privata per farci solo un club, limitando le spese e tenendola per puro diletto. L'impegno serio per far girare la ruota ce lo mette chi ce lo vuole mettere... Nessuno è obbligato a fare affari su SL no? E poi disaffezione... disaffezione da parte di quelli che si limitano a fare le scorribande o non conoscono bene le land internazionali o non usano il search, perchè vi assicuro che fare un tour virtuale anche in solitaria, ci fa scoprire posti ogni giorno nuovi che di sicuro non fanno venire voglia di quittare definitivamente.

Luciana conclude:
Adoro il metaverso e ci ho passato centinaia di ore, anzi di giorni, dentro, ma una pizza con gli amici, fare l’amore col mio partner, giocare con mio figlio o leggere un libro restano alternative di valore superiore, a mio modestissimo parere. Poi che SL possa essere una palestra per giovani talenti, una vetrina per i più virtuosi o creativi, un bel modo per provare a esprimere quella parte di sé che nella vita di tutti i giorni non può uscire fuori così facilmente è verissimo ed è il motivo per cui io stessa continuo a frequentarlo.

Biancaluce dice:
Perchè si entra nel virtuale? In Italia prima si entrava perchè era di moda, perchè era un gioco e perchè in molti pensavano di fare soldi facili, senza far nulla o poco. Molto ci faceva rimanere per evasione, per una rl che è/era complicata, noiosa, problematica. Tanti dicono ho una rl perfetta ma sto qui e mi faccio gli affari miei.. Tutto ok, ognuno fa quello che gli pare.
Unire virtuale e reale è possibile ... nessuno lo vieta. Ma esiste davvero questa divisione?

Ognuno di noi alla fine, anche se pensa di essere celato dietro un avatar, mostra il se interiore, come un gatto che gioca a nascondino dietro la tenda del soggiorno, che è convinto di essersi nascosto, ma ha la coda che sbuca di fuori..

Non esiste la divisione tra rl e virtuale. Siamo sempre noi dietro una connessione. Puoi tentare di tenere separate le cose, ma alla fine lo fai solo perchè hai troppa paura che sconvolgano la quotidianità, perchè sono "evasioni" molto potenti ed immersive. Il momento in cui smettiamo di dividerle e siamo meno censori su quanto di noi passa attraverso l'avatar, ci accorgiamo che il virtuale è come metterci in contatto con altri attraverso il telefono. O come un prolungamento di internet, una sua evoluzione a cui ci dobbiamo abituare. Ne piu' ne meno. Sai che sei reale e che anche l'altro è reale. Non è un gioco e non ho davanti uno schermo con una partita contro il computer. Anzi, ci è più facile aprirci con chi è lontano che con chi abbiamo davanti. E oltretutto gli stronzi ci sono in rl come in sl. Meno male che la community li auto espelle alla fine.

Luciana:
Solo bisognerebbe essere consapevoli, a mio avviso, dello stadio ancora estremamente primitivo dei metaversi (della Linden Lab e delle altre società concorrenti, di mondi virtuali in fondo ne esistono decine, controllate qui: http://www.kzero.co.uk/blog/?page_id=2563), così da non eccedere né in entusiasmi né in delusioni. E provare ogni giorno, settimana o mese a mettere in cantiere qualche progetto nuovo e originale, organizzando il proprio lavoro in modo il più possibile professionale (l'improvvisazione non paga mai, neanche in SL), possibilmente senza scannarsi solo per sentirsi “importanti” per qualche successo virtuale. Come cantava tanti anni fa Angelo Branduardi nel film di Luigi Magni dedicato alla vita di San Filippo Neri: “Tutto vanità, solo vanità! Vivete con gioia e semplicità, state buoni se potete, tutto il resto è vanità”. Ah, nel caso stiate già partendo per le ferie e questa fosse la vostra ultima lettura "d'evasione", buone vacanze a tutti, in SL ma soprattutto in RL!

Biancaluce conclude:
Il grafico dei mondi virtuali nella pagina che ha linkato, indica solo altri 3 mondi già online. In rosso. In blu ci sono le beta ancora in test.

Di questi 3 con possibilità di creazione del contenuto come SL:

Activeworlds ha mondi virtuali personalizzati non in contatto fra loro essendo una soluzione dietro un firewall, che va bene per aziende senza voglia di farsi conoscere. Si puo' andare negli spazi comuni ma non è paragonabile l'esetnsione territoriale e mediatica (pubblicitaria) internazionale di SL. Non è valutabile ne il costo ne il servizio al singolo ne all'azienda.

Multiverse è per la maggior parte per la creazione di GDR o RPG - Giochi insomma... quindi si autoesclude dalla corsa, essendo di nicchia come il precedente.

Hipihi - Cinese, copia al 99 per cento di SL, senza localizzazione in inglese neanche delle sottopagine del sito. Quando una cosa è bella viene subito copiata no?
E i recenti fatti sulla censura penso parlino da soli, faranno migrare i residenti HIpiHI su SL a meno che non si accontentano di stare in casa? (!)

Gli altri grafici neanche li guardo perchè interessano programmi troppo settoriali o con poco pubblico per business o di nicchia per l'entertainment o in fascia bambini.

Comunque spero di aver fatto vedere, con questa modesta opinione, un altro lato della medaglia. Che come si sa ne ha infiniti... mica solo 2! :)

martedì 23 giugno 2009

CINEMACONTINUO - LUCANIALAB Inaugura domani sera in SECOND LIFE




Dentro LucaniaLab stiamo sviluppando un percorso narrativo museale che sia
capace di raccontare il territorio attraverso nuove sensibilità. E' un modo
di sperimentare i linguaggi dell'innovazione attraverso i nuovi modi e mondi
della comunicazione che connette persone, idee e cose.



L'allestimento per il museo parte da una visione di progettazione semplice e
"sensibile" che muove, come spiega Asian Lednev, dalla volontà di
"recuperare una idea di percorso ­ passeggiata ­ e mantenere una promessa"
fatta all'avatar; intendo la volontà di incorporare l'avatar all'interno
dello spazio museale. Incorporazione che oltrepassa la più semplice
immersività"

L'idea è quella di creare un "discorso" che veda gli avatar visitatori come
protagonisti dell¹ambiente: muovendosi tra immagini reali e sintetiche che
ruotano attorno a loro; facendo esperienza di video nei quali testimoni
lucani raccontano il territorio reale e i luoghi; interagendo con oggetti 3D
che richiamano la realtà Lucana.

In questo senso l'allestimento si sviluppa su tre livelli di paesaggio: un
primo livello dedicato alle immagini "cartoline dalla Lucania", vere
fotografie caricate sul Flickr dell'APT Lucana ­ immagini di viaggi nel
territorio reale e nel territorio virtuale. Questo paesaggio si sviluppa su
una pellicola che si srotola su tutto il piano del museo: un CINEMACONTINUO,
una promenade filmica-acrhiettonica.

Al di sotto del CINEMACONTINUO si trovano gli oggetti della cultura Lucana,
una "coscienza" testimone di una ³conoscenza materiale² che introduce il
sapere e il tema dell¹innovazione tecnologica;
terzo e ultimo paesaggio è quello rappresentato dagli avatar che si muovono
tra gli oggetti e intorno alle cose: un paesaggio che parla di accoglienza,
di inclusione e di incorporazione, tre aspetti che normalmente compongono
una certa idea di immersività"

Il racconto museale è quindi anche un modo di sperimentare in modo autoriale
la relazione tra linguaggi dell¹innovazione ed archeologia della tradizione,
attraverso il rimando tra le immagini che scorrono su un nastro e i
manufatti digitali creati da Tonino Lane: "sono oggetti delle tradizioni e
dei mestieri più tipicamente lucani ­ arcolai, torni, strumenti per
l'agricoltura ­ perché in essi si vede più chiaramente che nei contemporanei
lo sforzo umano per perfezionarli nel tempo".

Un "museo" che diventa quindi uno spazio di narrazione vivo, che sfrutta le
potenzialità tridimensionali ed immersive "corporee" di SecondLife per
raccontare con una sensibilità diversa i luoghi lucani, la loro memoria in
un modo capace di richiamare l¹esperienza del vivere i luoghi.

È un modo di fare dialogare "dentro" e "fuori", SecondLife e la Rete, il
mondo immersivo e il territorio lucano.


Installazione collaborativa fra Joannes Bedrosian, Asian Lednev,Tonino Lane

lunedì 22 giugno 2009

6° Compleanno SL- entriamo nel 2024

6° Compleanno SL- entriamo nel 2024

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Per il 6° compleanno di SL la linden ha invitato i residenti a partecipare attivamente ai festeggiamenti realizzando degli spazi dove intepretare il Futuro dei Mondi Virtuali.

Opensource Obscure ha quindi fatto domanda per partecipare e la LInden ha detto si.

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Martedì 23 Giugno dalle ore 19:00
siamo lieti di invitarvi all'Inaugurazione del padiglione
"Virtual World in 2024"

ci immergeremo nel futuro grazie allo splendido lavoro di:
Opensource Obscure
Pallina
Anna neximus
zheling
Fata boa
Lila ewish
pf shan
gil (Giliola, credo)
Danielle
Alice Mastroianni

per saperne di più sul blog 2024 troverete passo passo come si è sviluppato il progetto

ma per soddisfare la vostra curiosità vi aspettiamo da martedì 23 Giugno al padiglione Virtual World in 2024

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mercoledì 10 giugno 2009

D-Sign realizza la prima applicazione Apple ICPR


D-Sign, giovane azienda con un team all'avanguardia nell'advertising, web marketing e websites realization ha sbarcato un nuovo gioiellino scaricabile tra le applicazioni IPhone.

il link allo store è questo.

L'applicazione è stata realizzata da D-sign in collaborazione con il Dott. Federico Semeraro.

iCPR Lite è un’applicativo didattico che vi aiuterà nell’imparare le basi della rianimazione cardio polmonare.

martedì 9 giugno 2009

FABIO FORNASARI






E' stata una sorpresa, come un mago sul palco tira fuori oggetti dal cappello.

L'arte immateriale si fa materia.

La torre di Asian è ora reale.

Lucanialab è componibile.








I gadget mi rapiscono e subito li voglio miei.


Bravo Fabio. Hai capito come riempire il vuoto del salto.


__________________


Surprising audience like a magician on the show,

Fabio Fornasari at the last Ars in Ara show, pulled out objects from the hat.

Pixels became objects.

The Asian Tower was real.

Lucanialab was a puzzle to arrange.

Gadgets fascinate my mind, I want them all. Now.

Great job Fabio, you are the one who filled the gap.






giovedì 28 maggio 2009

Business in Second Life: a marketing innovation and the Gold Solution Providers List

Come era preannunciato e si percepiva nell'aria, un blog post della Linden Lab ha ieri alle 18 aperto una porta, o per meglio dire ha aperto una finestra del browser su un gruppo di persone, aziende e consulenti che riflettono il cambiamento del web dal punto di vista Second Life quale piattaforma virtuale.

Era nell'aria davvero, come racconta una collega blogger, che da tempo lavora in SL, ed era atteso il cambiamento di rotta da parte della Linden Lab alla quale in molti avevano richiesto da immemorabile tempo maggiore attenzione sugli specialisti del settore.

Dapprima abbiamo visto la creazione del portale parallelo SecondLifeGrid.net, poi una lista enorme di persone che hanno contribuito in vario modo con la loro esperienza ad inserire sulla piattaforma aziende o a sviluppare progetti, ad aiutare ad impiantare nuovi business interamente di beni secondlifeichiani. Tanti sono esperti negli scripts o hanno sviluppato programmi esterni che facilitano le creazioni inworld, comprese alcune dritte per gli artisti che operano e producono uniche opere digitali.

In tanti sono presenti anche come consulenti per migliorare la user interface experience, specialmente per quelle localizzazioni (vedi paesi esteri) che sono indietro con la digitalizzazione dei sistemi istituzionali, educativi e personali...

Alla fine la lista, che ha operato per circa un anno senza modifiche, nella quale utenti esterni potevano scegliere una rosa di operatori da contattare per le loro esigenze tra un mare di proposte non certificate, che avevano comunque un canale privilegiato con la Linden Lab per la risoluzione di problematiche, consulenza ecc, è stata investita dallo tzunami del Gold Program.

Tutti quelli che hanno partecipato al programma hanno avuto una approfondita scannerizzazione riguardo a competenze, progetti riusciti e interviste ai propri interlocutori, oltrechè interviste ai loro stessi clienti, proprio perchè era ormai tempo per una certificazione attenta che vagliasse il lavoro svolto e la professionalità. C'è infatti un distinzione tra un solution provider ed un sim owner in Second Life. Il secondo ha una sua istallazione e di solito ha esperienza sufficiente per cavarsela da sè nel managing ma non è un SP (e spesso ha bisogno di essere aiutato).

Ma il marketing nel virtuale sta cambiando ed ha bisogno di spinte e conoscenze sempre più peculiari.

Spesso anche i consolidati owners (proprietari di terra in varia quantità con un progetto in mente sia business che educativo che altro), i quali hanno istallazioni già lanciate, hanno bisogno di raddrizzare il loro tiro.

Ecco perchè i solution providers possono venire in loro aiuto, inworld e fuori, con capillari programmi di ristrutturazione e viralità sociale (quanto conta un buon video su You Tube oggi? O la presenza in Facebook che seleziona e rilancia da Twitter o che buzz-a da altrove...).

La LL sa bene quanto conta, ed ha scandagliato approfonditamente come abbiamo già menzionato sopra, i suoi Solution Providers, creando come la Microsoft, un Gold Program, spendendoci tempo e risorse per fare tutte le verifiche. Si è accorta che Second Life non è più solo l'entertainment place, ma è cultura, educazione e business aziendale.

Delle oltre 250 presenze nei SPs ne ha scelte 31, provenienti da tutto il mondo.

E con orgoglio siamo fra loro. Siamo la A&D Consultants.

La A&D Consultants ha portato contribuzioni per il miglioramento dell'esperienza del residente, contribuendo non solo volontariamente per la localizzazione italiana del viewer, ma tenedosi aggiornata al massimo inworld e outworld, ha potuto portare a compimento progetti educativi in campo medico, attuando il pensiero di IRC e dell'OmceoBG, migliorando esperienze di diverse di altre importanti presenze in materia di marketing e ristrutturazione.

Abbiamo potuto sensibilizzare, con numerose dimostrazioni inworld e a conferenze/lezioni, quanto sia urgente il bisogno di allineamento rispetto agli altri paesi europei come quantità di sfruttamento del potenziale di questo mondo virtuale. E qanto questo possa in molti casi ridurre ecologicamente l'impatto di quanto nel reale quotidiano viene ancora fatto intorno a noi.

Un futuro possibile? Tantissime le prospettive, dove il virtuale sarà sempre più presente. C'è chi si chiede già se macchinoni, yacht o la corsa al gadget firmato reale saranno ancora nei primi posti delle esigenze da soddisfare di molti, invertendo la lista e riportando come primari l'essere e il non apparire, il soddisfare i bisogni realmente necessari e convogliando le energie nella rete per attuare progetti per paesi lontani, aiutando la terra ad evere meno CO2 emessa, sensibilizzando l'opinione su temi difficilmente esemplificabili nel reale.

Stay tuned...

domenica 24 maggio 2009

SL for distant education


Today I have met a beautiful bunch of people taken inworld by Andre Genesini, helped by Renata, who performed and let me perform a presentation that was streamed in a real life conference held by the Brasilian ABED - Associação Brasileira de Educação a Distância, held at the UNISINOS University sim (many thanks to Violet to have been a wonderful host).

I enjoyed so much all the surprise and exciting expectation all this educators and students had hearing the infinite possibility in distant education and e-learning that Second Life hides in itself.

I hope to see as soon as possible new educative projects held by distant educators to people that can't reach or follow a complete real classroom courses.

If only we could see all universities connected to Second Life to share knowledge in a virtual classroom, we will have both a lowering of the costs of attending a real course, a lowering of CO2 emissions and a raising of classroom attendance.

The play to train education type also has a confirmed positive impact on the learning curve.

Furthermore, the upcoming changes into Second Life itself will better educational performance.

Second Life is not game and has unlimited possibilities to show educative content together with a wide and growing community from all over the world.

Stay tuned

venerdì 15 maggio 2009

Come acquistare valuta in Second Life

In un recente articolo per chi è appena entrato in Second Life, ho messo giù tutte le indicazioni necessarie per comprare la valuta virtuale, i Linden Dollars.

Inserita in una rivista web specializzata, la guida si legge tutta d'un fiato..

Ecco il link alla rivista Essellemoviemagazine

Buona lettura :)

venerdì 8 maggio 2009

Reportages psichiatrici dall'Abruzzo terremotato

Marco, amico, psichiatra, presente in Second Life nel quale sta portando avanti un bellissimo progetto che analizza gli intrecci della psicologia, psicosociologia e il virtuale, è anche presente nell'area colpita dal terremoto, dove ha portato la sua esperienza fin da subito.

Ecco i suoi reportages tratti dal sito PSYCHOMEDIA.IT di cui è direttore, e in particolare l'area "Psichiatria e Psicologia dell'Emergenza" :

Primo reportage psichiatrico dall'Abruzzo terremotato: l'arrivo sul campo

Marco Longo


9 Aprile

Come feci già a suo tempo per il Friuli e l'Irpinia, due giorni fa sono partito per l'Abruzzo per dare una mano agli abitanti del mio paese e dei Paesi vicini dell'Altopiano delle Rocche, con l'idea di mettere a disposizione soprattutto le mani e la schiena, ma anche la mia professionalità ed esperienza di psichiatra e psicoanalista di gruppo. E così è stato; ora vi racconto com'è andata.

Sono arrivato a L'Aquila la mattina presto di giovedì e, siccome non ero andato per curiosare la rovina dei suoi abitanti e della città (che conosco ... o meglio ... conoscevo molto bene da più di quarant'anni), pensavo, appena uscito dall'autostrada, di dirigermi subito a sud-ovest verso l'Altipiano delle Rocche. Ma da quella parte le strade erano chiuse, per il pericolo di frane dalle montagne, per cui tutto il traffico (poco e composto perlopiù da mezzi di soccorso o da volontari) veniva deviato verso il lato est.

Invece di saltare la città quindi, ho finito per aggirarla completamente (il centro storico ovviamente è totalmente chiuso), passando vicino all'Ospedale che sapete ... (o a quel che ne resta), attraversando le zone abitative periferiche più colpite (quelle delle palazzine moderne di cartapesta), scendendoo poi a sud verso Paganica (o quel che ne resta), passando per Onna (cioè dove una volta c'era Onna) e poi attraversando la pianura a sud della città, verso S. Angelo e S. Panfilo, per poi finalmente salire verso Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo.

Non faccio commenti su quanto è possibile vedere lungo questo percorso, posso solo dire che è tutto molto peggio di ciò che si osserva in televisione, dove si può apprezzare solo un piccolo angolo visuale, necessariamente dovuto alla telecamera, mentre è ben diverso trovarsi immersi dal vivo e a 360 gradi nella distruzione e nella disperazione della gente.

Arrivato sull'Altipiano, che si trova a circa 1350 metri, ho trovato una situazione decisamente migliore, perchè, per qualche miracolo geologico, lassù il sisma ha intaccato molto meno le case, che sono quasi tutte in piedi, se pur segnate, ma certamente la situazione della popolazione non è altrettanto migliore, anche perchè tutti hanno (o avevano) parenti e conoscenti a L'Aquila o in Valle e comunque anche in quota sono tutti sfollati, chè nella case proprio non si può (per il pericolo) e non si riesce (per la paura) a stare.

Devo dire che la Protezione Civile sta facendo miracoli, con grande organizzazione e professionalità, aiutata sicuramente da una popolazione forte e tenace (con un'ottima Croce Rossa locale), che non si lascia facilmente piegare. Le tendopoli sono già quasi tutte in piedi e funzionanti, anche se mancano ancora diversi servizi (igienici e docce soprattutto, che comunque stanno arrivando), ma il vitto è assicurato e, insieme ai generatori, si stanno installando anche le stufette elettriche nelle tende e nei tendoni sociali.

Lavoro fisico ne ho fatto, come tutti là, veramente molto, tutto il necessario (al limite di quanto mi permettono i miei 56 anni), ma oltre a questo mi sono occupato anche della situazione psichiatrica e psicologica, che è veramente preoccupante, come è facilmente immaginabile; anche perchè i centri psichiatrici un tempo esistenti a L'Aquila sono caduti insieme alla Basilica di Colle Maggio e all'Ospedale, anche se sono già in corso di organizzazione due nuovi centri in tenda, ma questo giù in Valle.

Ho cercato allora di prestare ascolto alle angosce e alle paure, soprattutto degli anziani e dei ragazzi, per dare un primo aiuto e sollievo alla popolazione dei paesi dell'Altipiano, girando per le varie tendopoli e coadiuvando i due medici e i due farmacisti, veramente sovraccarichi. Ho quindi raccolto e organizzato un piccolo gruppo di giovanissimi psicologi (tre, in realtà, di cui solo due già laureati), istruendoli sulle basi del colloquio di base possibile ed auspicabile in queste condizioni di stress ed emergenza. Ho attivato anche dei gruppi di ascolto e di autoaiuto e credo che ora i ragazzi saranno in grado di portare avanti il lavoro anche in mia assenza.

Per la Pasqua sarò infatti a Roma, ma tornerò di nuovo sù in Abruzzo già lunedì e martedì, e poi di nuovo venerdì prossimo e nei prossimi weekend.
Nel frattempo saranno pronti i nuovi centri psichiatrici in Valle, con i cui responsabili ho preso contatto ieri, e quindi credo che già nel corso della prossima settimana saremo pienamente a regime con l'aiuto psicologico sull'Altipiano.

Primi aiuti concreti per dare una seconda vita all'Abruzzo

Marco Longo


11 aprile

carissimi,

molti di voi mi hanno scritto per chiedere cosa si possa fare di concreto nell'immediato

i problemi principali al momento sono di ordine psicologico e igienico

per i primi stanno arrivando diverse squadre in Valle, a L'Aquila e dintorni, e come vi ho detto nella notecard anche in quota, nei vari paesini sparsi, stiamo facendo il possibile

per i secondi, almeno fino a quando non arriveranno le docce e le lavatrici, servono soprattutto calze, mutande, magliette e tute (tutto nuovo, s'intende), che rendono più agevole gestire il cambio degli anziani e dei non deambulanti, così come dei bambini del resto

la cosa migliore è raccogliere dei soldi in gruppo e trovare delle fabbriche disposte a vendere all'ingosso interi cartoni di questi materiali, di varie taglie

inoltre, per i bambini: servono giocattoli (non pericolosi e non troppo grossi) e pelouches, nonché materiali di cartoleria, quaderni, risme di fogli, cartelline, colori vari, das ecc.

per la spedizione però fate attenzione e utilizzate solo canali assolutamente certi e verificabili

chi non avesse o trovasse canali certi, può in prima istanza anche spedire i cartoni al sottoscritto, tanto andrò sù ogni settimana e ho un grosso fuoristrada che posso ben caricare, per poi distribuire ovunque serva di più

eventualmente utilizzate questo indirizzo:

Enrica Gnagni Longo, Via di Bravetta 340, 00164 Roma

(è quello di mia madre, dove abbiamo un garage per raccogliere i materiali)

vi ringrazio

domani sera riparto e martedì o mercoledì al ritorno vi dico

poi riandrò sù giovedì o venerdì

a presto e grazie

Marco Longo


Secondo reportage psichiatrico dall'Abruzzo terremotato: primo coordinamento degli operatori psico

Marco Longo


15 Aprile

Negli scorsi giorni ho prima di tutto preso contatti con gli psichiatri e gli psicologi che gestiscono l'emergenza nei campi di accoglimento delle popolazione de L'Aquila, lavorando in condizioni veramente molto difficili, sia per mancanza di operatori in numero sufficiente per coprire adeguatamente tutti i turni e tutto il territorio (ovvero tutti i dintorni de L'Aquila: un territorio molto vasto ed all' 80 % montano), sia per la stessa situazione personale degli operatori, dato che anche molti di loro hanno perso la casa ...

Come sapete, sono caduti sia il CIM, Centro di Igiene Mentale, di Colle Maggio, che gestiva i pazienti ambulatoriali sul territorio o in day hospital, sia l' SPDC, il Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura, che gestiva i casi acuti con posti letto all'interno dell'Ospedale, quello ora sbriciolato ... per cui si pongono diversi e gravi problemi di gestione dei pazienti già seguiti precedentemente, oltre che problemi di gestione dell'emergenza per tutta la popolazione raccolta nei vari campi.

Anche se una buona metà della popolazione aquilana in realtà è già stata spostata in altre città e paesi, soprattutto sulla costa adriatica, cosa che ovviamente pone un problema di emergenza anche nei campi e negli alberghi di tutte queste zone di ricovero, oltre che un problema di dispersione dell'utenza psichiatrica dei suddetti precedenti servizi territoriali; per cui i pazienti si trovano ad aver perso oltre la casa anche i contatti con i medici, gli psicologi e gli infermieri che li seguivano attentamente da anni (e si tratta di pazienti che in massima parte ben poco sopportano le separazioni).

Ho visitato i campi aquilani, trovandoli, devo dire in tutta sincerità, molto ben organizzati, ché la Protezione Civile ha fatto veramente e rapidamente un ottimo lavoro, così come del resto tutti i soccorritori e i vigli del fuoco in particolare (anche se parlando con loro si sente unanimemente dire che vista l'entità della scossa, a parte il centro storico e le case antiche, davvero non si aspettavano una tale distruzione ... dovuta essenzialmente al modo in cui si è costruito).

Ogni campo ha a disposizione tende e servizi, tra cui un buon servizio medico, spesso anche specialistico, nonchè un discreto servizio psicologico, gestito in modo capillare, con molte tende sparse per i vari campi, dall'associazione Psicologi per i Popoli, i cui volontari sono riconoscibili per la maglia verde con la scritta bianca "Psicologia" che indossano; a loro tutta la gente dei campi può rivolgersi anche autonomamente per un primo aiuto psicologico.

L'associazione opera in piena sinergia con ciò che resta del servizio psichiatrico territoriale, fornendo ascolto e sostegno a ovviamente i casi più gravi richiedono l'intervento psichiatrico e purtroppo per il futuro si prevede che tali casi aumentino sempre più, a causa dell'intervenire delle cosiddetta SPT , Sindrome Post Traumatica, che in genere ha un picco a due/tre mesi dagli eventi catastrofici.

Per questo ci si sta organizzando in massima sinergia per attivare, quanto prima, un'azione non solo di contenimento immediato, quanto di prevenzione attiva della SPT, che può comportare soprattutto attacchi di panico, blocchi della parola o di altre funzioni sensoriali o motorie, blocchi emotivi, blocchi operativi e ovviamente depressione o viceversa agitazione psicomotoria.

Il Servizio di coordinamento centrale e provinciale dell'intevento psichiatrico e psicologico, si trova nel grande campo posto al "Globo", alle porta de L'Aquila venendo da Roma, ed opera sotto la responsabilità del Dr, Vittorio Sconci, ex dirigente del CIM; il questo campo il servizio ha a disposizione diverse tende, in cui si trovano sia alcuni degli operatori (altri si spostano continuamente da e verrso i vari campi della provincia) sia molti degli utenti precedentemente seguiti dal CIM e, dove possibile, anche le loro famiglie.

Visto che io ho una casa sull'Altipiano delle Rocche, per fortuna "apparentemente" quasi intatta, come tutta Rocca di Mezzo (ma sono già in corso le verifiche tecniche per stabilire se le molte crepe comunque presenti nelle case dell'Altipiano siano solo superficiali o come si teme, in molti casi, anche profonde), mi è stato affidato il compito di coprire il territorio montano che va da Ocre, e gli altri paesini pedemontani, fino all'Altipiano (1350 metri slm) e ad Ovindoli, attivando dove possibile anche la suddetta prevenzione.

Cosa che ho cominciato a fare, visitando tutti i campi dei vari paesini e quelli delle loro frazioni, prendendo contatto con chi li gestisce dal punto di vista sia operativo che sanitario e soprattutto cominciando, ovunque possibile, a prendere contatto diretto con la popolazione, facendo colloqui individuali o riunendola in gruppi e fornendo quindi il primo sostegno e le prime informazioni.

Anche su questo territorio montano, a S. Panfilo d'Ocre, ho trovato un gruppo di Psicologi per i Popoli, con il quale mi sono coordinato: per il momento gestiranno loro la parte pedemontana, (anche se sono a disposizione per la parte acuta di carattere più specificamente psichiatrico), mentre in quota, sull'Altipiano delle Rocche, ho creato io stesso un primo nucleo di quattro giovani psicologi, raccolti tra i ragazzi del luogo,ai quali ho fornito la prima formazione di base, che mi affiancano nella gestione locale dell'emerganza, visitando con me ogni giorno tutti i campi in quota e fornendo supporto psicologico, fatto soprattutto di ascolto e sostegno, sia individuale che in gruppo.

Marco Longo
Direttore di Psychomedia.it

Terzo reportage psichiatrico dall'Abruzzo: il protocollo di intervento psico

Marco Longo


19 aprile


Venerdì 17 ho avuto modo di prendere contatto diretto con alcune associazioni che stanno operando in Abruzzo dal punto di vista psichiatrico e psicologico, in particolare Psicologi per i Popoli e la PEA, Psicologi Emergenza Abruzzo, che tra l'altro mi ha fornito dell'ottimo materiale informativo ed operativo, ma anche diverse altre organizzazioni umanitarie che possiedono al loro interno anche gruppi di intervento psicologico, specificamente preparato e formato per fronteggiare le situazioni di emergenza

Si ricorda a tal proposito che non è possibile avvicinarsi e/o entrare, sia individualmente che come associazioni, nelle zone colpite, ed in particolare nei campi di accoglienza ,se non si è formalmente e preventivamente accreditati dalla Protezione Civile, dalla Croce Rossa o da altri enti specificatamente preposti all'intervento di energenza, che coordinano tutte le attività e modalità di intervento sulla base delle esigenze che di volta in volta e di luogo in luogo vengono ritenute prioritarie

uno dei problemi nella prima fase di emergenza psicologica dopo un evento catastrofico è la prevenzione, per quanto possibile, della SPTS, Sindrome Post Traumatica da Stress, che statisticamente ha un picco massimo di insorgenza a cavallo del secondo e terzo mese dall'evento e può colpire dal 15 al 30 per cento della popolazione coinvolta, a seconda del tipo di esposizione e collocazione geografica rispetto al luogo centrale di manifestazione o epicentro dell'evento stesso

per questo motivo il protocollo di intervento prevederebbe innanzitutto l'attivazione di uno screening preventivo di tutta la popolazione coinvolta, attraverso un minuzioso censimento anamnestico, compilazione di schede, test ecc, per valutare il rischio di insorgenza della SPTS, sia acuta che cronica, relativamente al tipo di personalità, sviluppo psicologico, eventuale storia psichiatrica e grado di esposizione all'evento

tuttavia una simile procedura, oltre che complessa e laboriosa, rischierebbe di divenire, per gran parte della popolazione colpita, più ansiogena che realmente utile, per cui in genere si preferisce (a parte casi e collocazioni particolari) operare con un rilevamento molto più morbido dei dati, prendendo comunque contatto con tutte le persone che sono state esposte all'evento ed alle sue conseguenze e/o che sono interessate o coinvolte in e da tutte le successive fasi dell'intervento di emergenza, di normalizzazione e di riparazione o ricostruzione, ivi compresi i soccorritori

si preferisce quindi, a parte casi particolari, iniziare con un puntuale censimento della popolazione, in genere fatto in modo colloquiale, visitando le persone tenda per tenda, ovvero in linea di massima muovendosi per unità familiare, raccogliendo gradualmente da ognuno notizie rispetto a come è stato vissuto l'evento, ma anche su diversi particolari precendenti della sua vita personale e lavorativa; questo anche con lo scopo di ottenere dati relativamente a competenze che potrebbero essere proficuamente impiegate nelle fasi di emergenza e ricostuzione, con grande vantaggio sia sociale (risparmio di risorse ed energie da parte dei soccorritori e sviluppo di una più rapida autonomizzazione della popolazione), che psicologico individuale (ché rendersi utile è uno dei modi migliori per affrontare ogni situazione crisi)

ovviamente durante tutti questi colloqui, che vengono attivati e ripetuti in varie sequenze e/o visite quotidiane, si osserva attentamente ogni persona, tenendo un diario di annotazioni, in modo da cogliere subito, o nel corso del tempo sul nascere, eventuali situazioni psicopatologiche o modificazioni peggiorative dello stato psicologico; in questi casi si attiva quindi tuta la procedura anamnestica e diagnostica, compilando la scheda di triage ed utilizzando specifici test di personalità e psicodiagnostici

per il resto si continua ad essere presenti quotidianamente, con più o meno frequenti visite o passeggiate tra le tende, facendo in modo che la popolazione conosca bene gli operatori psicologici e la loro collocazione nel campo (non ha quindi molto senso, soprattutto durante la più o meno lunga fase di emergenza, un ricambio continuo degli operatori, che dovrebbero restare in loco almeno per una o, anche meglio, due settimane ed eventualmente ritornare in loco per analogo periodo dopo un opportuno momento di riposo

nel frattempo si attivano in genere altre modalità di intervento specifico, per lo più di tipo gruppale, sia per particolari gruppi all'interno della popolazione colpita, sia anche raggruppando le persone in base alle loro caratteristiche psicologiche e psicopatologiche, raccolte come sopra descritto, ma anche per i vari gruppi dei soccorritori, allo scopo di mantenere alto il livello di efficienza del loro operato e di facilitare l'emergere soprattutto delle caratteristiche collaborative di ognuno, inibendo invece le iniziative personali, che, per quanto a volte lodevoli, spesso possono mettere a rischio se stessi e gli altri, soprattutto se corrispondono a spinte troppo fortemente emotive o più o meno francamente narcisistiche

vengono quindi attivati gruppi di ascolto, discussione libera, operativi e/o di autoaiuto per la popolazione colpita, ma anche analoghi gruppi discussione e di debriefing per i soccorritori, cercando in ogni caso di mitigare gli aspetti di sovraccarico emozionale e di leadership negativa o manipolativa, facilitando invece l'emergere di aspetti collaborativi e di accomunamento, utilii sia nel prendere decisioni collettive, sia nel favorire una piena efficenza e sinergia di tutte le risorse operanti

eventuali interventi di sostegno psicologico specifico o di tipo francamente psicoterapeutico appartengono o a situazioni particolari che vengono rilevate come suddescritto, o a fasi successive all'intervento sull'emergenza e vengono attivati in casi specifici, coinvolgendo al bisogno i servizi psichiatrici territoriali (che per ora in Abruzzo, in questa prima fase di emergenza, hanno sede in tende opportunamente attrezzate in determinati campi), quindi dopo opportuna valutazione psicodiagnostica, sia psicologica che eventualmente psichiatrica

dico questo anche allo scopo di far comprendere ai colleghi che solertemente già da ora e da più parti propongono metodi o canoni o liturgie psicoterapeutiche varie, o manifestano una pur lodevole disponibilità a venire in loco nei weekend per "fare psicoterapia", che questo attuale è ancora solo e soprattutto il momento del "fare e dell'organizzare"; e chiudo, permettetemelo, stigmatizzando quei colleghi e quelle associazioni che anche stavolta sono venuti o verranno da più parti autonomamente nei luoghi sinistrati, con tende o camper opportunamente e vistosamente imbandierati con i simboli del loro prezioso metodo o gruppo o scuola, non solo senza autorizzazione alcuna, ma spesso fermandosi in loco solo il tempo necessario per farsi intervisare da qualche giornalista o riprendere da qualche telegiornale ... (incredibile ma vero, esistono anche gli psicosciacalli)

M@L
Direttore di Psychomedia.it

Quarto psico-reportage dall'Abruzzo: primi interventi sull'emergenza psicologica

Marco Longo


23 aprile

Il lavoro da me svolto nelle prime due settimane dal terremoto (come medico volontario, specialista in psicologia clinica, psicoanalista e gruppoanalista, iscritto negli elenchi della Protezione Civile e in forza come supporto esterno dell'equipe del Servizio Psichiatrico Territoriale di emergenza de L'Aquila, con l'indicazione cioè di operare sul territorio montano che va da Ocre a tutto l'Altipiano delle Rocche) ha riguardato:

- la presa di contatto con tutti i Sindaci, i responsabili della Protezione Civile delle tendopoli ed i Medici di Base o della Croce Rossa presenti nei campi installati nei vari Comuni e Frazioni del territorio che va da Ocre a Rovere, facendo capo al Centro Operativo Misto attivato presso il Comune di Rocca di Mezzo (con alcune puntate fino ad Ovindoli, anche se tale paese dipende dalla Sanità di Avezzano)

- la raccolta e la comunicazione dei riferimenti telefonici di tutti questi contatti al Sevizio Psichiatrico Territoriale di emergenza de L'Aquila

- la comunicazione a tutti questi contatti dei riferimenti telefonici del ricostruendo servizio psichiatrico, psicologico clinico e neuropsichiatrico infantile

- una prima valutazione, con visite ripetute nei vari campi dello stato psicologico e/o più o meno francamente psicopatologico della popolazione di detto territorio coinvolta nell'evento e attualmene presente nelle tendopoli

- un primo contatto ed una prima valutazione clinica dello stato dei pazienti precedentemente seguiti come utenti del C.I.M. de L'Aquila (che stava a Colle Maggio e ora purtroppo inagibile) e tuttora presenti nel territorio suddetto, nei vari campi

- la comunicazione di tutti questi primi dati al Servizio Psichiatrico Territoriale, al fine di ricreare o ricostituire i rapporti tra detti pazienti e gli Operatori Psichaitrici che li seguivano prima dell'evento

- l'organizzazione di punti tenda e momenti di incontro e/o di ascolto della popolazione, con primi colloqui e soprattutto primi momenti gruppali, attivati a rotazione nei vari campi presenti nel territorio, anche in coordinamento con i Medici di Base residenti sull'Altipiano

Da venerdì 17 aprile ho cominciato ad operare in modo più specifico sul territorio a me affidato (seguendo le indicazioni ricevute nei giorni precedenti dai responsabili dei servizi psichiatrico, neuropsichiatrico infantile e psicologico clinico di emergenza, nonché dai responsabili dell'emergenza psicologica della Protezione Civile)

Ho quindi iniziato ad attivare le procedure di primo intervento già descritte nel mio terzo psico-reportage dall'Abruzzo, denominato: "il protocollo di intervento psico", pubblicato anche su Psychomedia.it, nella neonata area "Psichiatria e Psicologia dell'Emergenza"

http://www.psychomedia.it/pm/modpsy/emergendx.htm

insieme ai primi due reportages, denominati: "l'arrivo sul campo" e "primo coordinamento degli operatori psico"

Il lavoro svolto in questo ultimo periodo ha dunque riguardato:

- l'attivazione di momenti di incontro gruppale per la popolazione coinvolta, ma con modalità relativamente diverse nei campi principali dei Comuni, dove si trovano a contatto coatto molti gruppi familiari o clan ben distinti, rispetto ai piccoli campi delle Frazioni, dove si trovano poche e già più coese famiglie; utilizzando quindi, allo stato nascente, vari modelli (gruppi di ascolto, di discussione libera, di autoaiuto o gruppi centrati su un obiettivo o un compito ecc), anche a seconda sia della situazione psicologica delle singole persone presenti, sia soprattutto del clima psicologico e dell'atmosfera gruppale esistente nei vari campi

- l'attivazione, dove richiestomi dalla Protezione Civile o da altri Corpi, anche di gruppi di ascolto, operativi e/o di debriefing per i soccorritori, al fine di favorire una buona sinergia tra persone appartenenti a corpi diversi o provenienti da luoghi e culture diverse; e dunque facilitare una maggiore collaborazione all'intrno dei e tra i gruppi; e soprattutto da una parte mitigare la tendenza a strafare o a prendere troppe iniziative personali di alcuni (personalità narcisistiche, o manipolative, o con forte attivazione di difese onnipotenti contro la catastrofe) e dall'altra parte sostenere l'affaticamento psicologico oltre che fisico e a volte lo sconforto o il senso di impotenza di altri

- l'organizzazione di assemblee della popolazione dei vari campi, per attuare un primo "intervento di normalizzazione" e attivare la prevenzione del Disturbo Post Traumatico da Stress e delle altre conseguenze psicopatologiche del terremoto, presentando le differenze tra le reazioni psicologiche "normali" ad un evento catastrofale (ansia, paura, rabbia, vergogna per aver bisogno di aiuto, senso di colpa per essere sopravissuti, reazioni psicosomatiche varie ecc), per le quali è sufficiente il sudescritto protocollo di intervento individuale o gruppale, dalle reazioni più francamente "psicopatologiche" (attacchi di panico, depressione, evitamento fobico, irigidimento ossessivo ecc), per le quali è opportuno attivare uno specifico intervento psichiatrico o psicologico clinico

Un lavoro che durerà per alcuni mesi almeno e per questo continuerò ad essere costantemente presente sull'Altipiano per almeno tre o quattro giorni la settimana, mantenendo comunque continuamente e quotidianamente, anche quando sono a Roma, in determinati orari, tutti i contatti operativi con sindaci, responsabili dei campi, medici di base e psicologi operanti sul territorio


Quinto psico-reportage dall'Abruzzo: situazione dei Servizi Psi

Marco Longo


27 aprile

Venerdì scorso ho avuto modo di visitare l'ospedale da campo che è sorto nel parcheggio dell'Ospedale San salvatore, il "moderno" ospedale de L'Aquila, letteralmente "esploso" a causa del terremoto ... soprattutto al suo interno (proprio dove avrebbe dovuto garantire la maggior sicurezza a pazienti e sanitari): pareti squarciate, tramezzi caduti, pavimenti e soffitti aperti come scatole di sardine ...

Nell'ex parcheggio sono state allestite grandi tende bianche di plastica (gonfiabili), ognuna delle quali corrisponde ad un ambulatorio o ad un reparto medico o chirurgico, contornate di tende più piccole, ora blu (di tela,) ora grigie (gonfiabili), nelle quali si trovano i letti dei degenti, le apparecchiature, le farmacie e i magazzini di ogni reparto ... e qui e là ci sono poi dei grandi container, nei quali trovano posto locali diagnostici o clinici specialistici e persino dei TIR attrezzati per la radiologia e la TAC mobile

Nei "corridoi" tra le tende e i container c'è un gran viavai di persone: medici in camice, con i loro stetoscopi al collo o con indosso o in mano le altre piccole attrezzature cliniche portatili corrispondenti alla loro specializzazione; infermieri che portano provette o altri piccoli contenitori ospedalieri tipici; portantini che spingono i classici carrelli con sopra i grandi contenitori di acciaio o le usuali piccole apparecchiature cliniche mobili; e poi gli utenti, in affannosa ricerca di questo o quel reparto, o in rassegnata fila di fronte alle tende ambulatorio ...

Ma quel che colpisce di più sono forse due cose: da una parte uno strano silenzio (pur essendo tutti all'aperto), che non ha soltanto una valenza di rispetto per il pur particolare ambiente ospedaliero, ma che comunica anche qualcosa di sospensivo, di attonito ... e dall'altra parte una insolita presenza di parecchi ragazzi e bambini (che in genere non sono ammessi negli ospedali), che "passeggiano" insieme ai loro genitori ... uno dei quali magari è medico, infermiere o portantino ... persone quindi che probabilmente hanno perso tutto e purtuttavia sono lì per lavorare, con al seguito i loro piccoli gruppi famigliari (piuttosto che lasciarli in altri campi ed altre tende ... piuttosto che dis-perdersi o separarsi ancora ... ché forse sarebbe troppo arduo affrontare o sostenere altre perdite o separazioni)

Proprio all'inizio del campo c'è la tenda del Servizio di Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza, coordinato dal Prof. Sechi, che, come la maggioranza degli altri medici e operatori del suo "tenda-reparto" (come del resto quelli di ogni reparto dell'ex ospedale aquilano, anche se qui sembra di essere a Sarajevo), ha perso la casa e quindi viene al lavoro ogni giorno in macchina da Roma (come altri da Teramo, Chieti, Sulmona, Rieti ecc)

Proprio alla fine del campo invece ci sono le tende del Servizio Psichiatico di Diagnosi e Cura, che si trovano incredibilmente a fianco (cioè a un metro e mezzo di distanza) dalle tende del reparto di Malatti Infettive (per fortuna attualmente vuoto ... uno strano accostamento ... e non solo per gli eventuali problemi clinici che potrebbero instaurarsi); Servizio diretto dal Prof. Casacchia e nel quale ho incontrato il Dr. Pollice, che mi ha raccontato ciò che lui (come gli altri medici e operatori sanitari del resto) ha vissuto "quella" notte

Rocco non ha dato molto peso alla prima scossa di mezzanotte circa (quella che invece ha spinto la maggioranza della popolazione aquilana ad uscire in pigiama e sistemarsi in macchina, cosa che ha salvato centinaia o forse migliaia di persone), restando a letto, forse perché era molto stanco, o forse perché quella scossa, se pur molto più forte, faceva seguito alle tantissime altre che da novembre facevano traballare, in modo sempre più allarmante, l'Abruzzo; mentre quella fatale delle tre e mezza l'ha sbalzato dal letto, dopodiché ha avuto appena il tempo di vedere la parete esterna della stanza aprirsi, come esplodendo, prima di gettarsi fuori attraverso lo squarcio ...

E neanche un'ora e mezza dopo, inforcata la sua moto, era già in ospedale (o meglio, in quello che ne restava), come tutti gli altri sanitari, ad assistere persone ferite e terrorizzate, tamponare sanguinamenti, circoscrivere lesioni da schiacciamento, mettere punti, fasciare e bloccare arti fratturati ... cosa che è continuata ininterrottamente per giorni ...

Poi, sempre in moto, spesso con a bordo il settantenne ma sempre energico Prof. Casacchia, ha iniziato ad andare in giro in mezzo alla distruzione, cercando di rintracciare nei vari campi i pazienti che erano seguiti dal reparto, per garantire loro un minimo di continuità terapeutica, prima di tutto con la presenza, oltre che portando loro i farmaci prescritti dal piano terapeutico

Così come del resto hanno fatto gli operatori dell'ex Centro di Salute Mentale, diretto dal Dr. Sconci (anch'egli rimasto senza casa), crollato insieme ad un'ala dell'abazia di Colle Maggio, che hanno raccolto in una quindicina di tende gonfiabili adiacenti, nel campo del Globo, gran parte dei pazienti, una cinquantina circa, che seguivano sul territorio e nelle case famiglia, ricostituendo così una sorta di improvvisata comunità terapeutica, molto ben integrata, devo dire, con la vasta popolazione del campo

A questi pazienti, alcuni a tratti molto tristi, poi improvvisamente quasi euforici, alcuni statici o inibiti, altri invece molto operosi, ho avuto modo di portare e distribuire, nella mia ultima visita al Globo (dove è stata allestita anche la tenda-CSM), ciò che al momento serve di più: biancheria intima e tute di varie misure, accappatoi ed asciugamani, oltre che pannolini e pannoloni vari, molto utili in queste situazioni di emergenza e promiscuità

Per il resto continua la mia opera di raccordo tra tutti questi ricostruendi servizi (NPInfAd, SPDC, CSM) e i loro pazienti abitanti (attualmente in tende, ovviamente) con le rispettive famiglie nel territorio montano che va da Ocre a Rocca di Mezzo (a proposito: avete avuto modo di vedere il telegiornale delle 13 di domenica scorsa?), nei vari campi del quale, come ho già descritto nei precedenti reportages, presto tre o quattro giorni la settimana assistenza psichiatrica e psicologica volontaria, anche per sgravare per quanto possibile gli operatori dei servizi dal doversi muovere fuori dai campi de L'Aquila, evitando loro quantomeno gli spostamenti nella zona che seguo e che conosco da vicino da molti anni


Postilla al quinto psico-reportage: situazione del SerT de L'Aquila

Marco Longo



A completamento del mio quinto psico-reportage, riguardante l'attuale situazione dei servizi Psi in Abruzzo, aggiungo una postilla sul SerT de L'Aquila in base alle informazioni raccolte nei giorni scorsi

Vicino al CSM, sempre a Colle Maggio, si trovava il SerT de L'Aquila, anch'esso rimasto gravemente danneggiato dal terremoto e anch'esso raggiunto quasi subito da alcuni degli operatori, sia per la presenza al suo interno di metadone e di altri farmaci, che notoriamente devono essere sempre custoditi sotto debita sorveglianza, ma anche e soprattutto perchè, nella confusione e nel terrore delle prime ore dopo il sisma, molti degli utenti del SerT si erano spontaneamente radunati nei suoi pressi, quasi a cercare conforto e protezione in un luogo per loro quotidianamente usuale ed in una imprevista riunione gruppale, che forse potremmo anche definire di autoaiuto

E così è stato per alcuni giorni, anche grazie al generoso contributo dei Carabinieri dei NAS, che hanno fornito la prima assistenza, con gli operatori e gli utenti radunati insieme, giorno e notte, all'aperto, intorno ad un tavolino, vicino all'Abazia in parte crollata, in uno dei luoghi più isolati e mistici della città, cosa che non solo ha permesso di continuare al meglio possibile la distribuzione del metadone e degli altri farmaci, ma ha assunto la caratteristica di uno spontaneo accorpamento, per tentare di gestire insieme la paura e l'angoscia

Solo nella giornata di sabato, vigilia di Pasqua, una buona parte del gruppo degli utenti si è poi spostato, insieme a parte degli operatori, nell'ospedale da campo allestito a Coppito, nel parcheggio dell'ex Ospedale San Salvatore, dove sono state innalzate anche le tende del SerT e dove tuttora continua l'assistenza degli utenti che sono rimasti a L'Aquila, giacchè molti altri hanno invece preferito rifugiarsi lontano, per lo più sulla costa, ma anche qui raggiunti e assistiti tra l'altro, in modo rassicurante, anche da alcuni degli operatori, a loro ben noti, dell'ex SerT aquilano

Con grande abnegazione dunque, fin dal primo momento, gli operatori del SerT sono riusciti a garantire agli utenti il massimo dell'assistenza possibile, vista la situazione, mantenendo con loro i contatti e il legame di sostegno terapeutico o riallacciandolo con chi si era allontanato da L'Aquila; e già da mercoledì scorso sono anche ripresi alcuni dei gruppi precedentemente attivati, come quello per gli alcolisti e i loro familiari, gestito dalla drssa Spaziani, cui va un grande ringraziamento, sia per il grande lavoro svolto senza pausa in questi giorni, sia per averci messo al corrente di tutte queste informazioni

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